Si classificano come marijuana legale tutti quei prodotti che infine non sono ad uso medico, e per i quali quindi non è necessaria alcuna ricetta. Non sono, però, a uso ricreativo in quanto non provocano alcun effetto, e sono dunque da ritenersi pienamente sicuri per la salute. La marijuana illegale presenta elevate quantità di THC e produce effetti allucinogeni, conseguenza che non si verifica nel caso del CBD legale. Inoltre, il CBD non procura nemmeno gli effetti negativi derivanti dal fumare le normali sigarette, perché non vi sono né tabacco né nicotina. In sintesi, la marijuana legale non è in grado di produrre gli stessi effetti psicotropi (il cosiddetto “sballo”) del THC, nonostante appartenga alla stessa famiglia di composti. Tutto si riduce ad una differenza nella struttura chimica tra CBD e THC, che impedisce al primo di avere un impatto sul corpo potenzialmente sgradevole.
Fumare erba (light e non) è legale in Italia? La marijuana legale in Italia è la varietà della Cannabis Sativa con concentrazioni di THC inferiori allo 0,2%, ovvero la cosiddetta cannabis light. Il commercio e la produzione di tale varietà sono stati legalizzati in Italia dalla legge del 2 dicembre 2016, n. 242.